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Vallée du Rhône

La vitivinicoltura

Se guardiamo alla sola produzione, la Valle del Rodano rappresenta il secondo vigneto di Francia, con 67.628 ettari vitati ed una produzione di quasi 2,8 milioni di ettolitri di vino nel 2019, di cui quasi il 95% prodotto nel Rodano del Sud; Il 75% del vino prodotto è rosso, il 15% rosé e solamente il 10% bianco. E per finire, 31 AOC e circa 5.000 produttori.

Il Rodano del Nord, che come già detto rappresenta solo una minima parte della produzione complessiva, è identificato dal suo vitigno principe, il Syrah (o Shiraz), che in queste terre dona spesso vini eleganti e raffinati. Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati fortemente rivalutati anche i tre vitigni a bacca bianca rappresentativi della regione: Viognier, Marsanne e Roussanne.

Nel Rodano del Sud le varietà di uva che concorrono alla produzione dei vini, in prevalenza rossi, sono maggiori; sicuramente il vitigno più importante è il Grenache Noir, con la sua pienezza e le note di ribes nero e mora, a cui si affianca l’onnipresente Syrah e il Mourvèdre, con il suo potente tannino e la grande struttura. Tra i vitigni a bacca bianca, Grenache Blanc, Marsanne e Clairette sono i più diffusi.

Vitigni

Nella valle del Rodano si allevano complessivamente 34 varietà.

Nel Rodano del Nord i vitigni più diffusi sono i seguenti:

  • Syrah (Shiraz)
  • Viognier
  • Marsanne
  • Roussanne

Si aggiungono:

Muscat Blanc, Picardan, Ugni Blanc, Carignan, Counoise, Muscardin, Terret Noir, Vaccarèse.

Nel Rodano del Sud, i vitigni più diffusi sono i seguenti:

  • Grenache Noir
  • Syrah (Shiraz)
  • Mourvèdre
  • Grenache Blanc
  • Marsanne
  • Clairette

Si aggiungono:

Roussanne, Bourboulenc, Maccabeo, Muscat Blanc, Picardan, Picpoul Blanc, Ugni Blanc, Vermentino (Rolle), Viognier, Calitor, Carignan, Clairette Rose, Counoise, Grenache Gris, Marselan, Muscardin, Muscat Noir, Picpoul Noir, Terret Noir, Vaccarèse.

Il territorio

La Valle del Rodano è divisa in due regioni vitivinicole tra loro ben distinte, il Rodano del Nord e il Rodano del Sud.

Rodano del Nord

Ha inizio a nord tra i comuni di Lyon e Vienne, dopo la confluenza del fiume Saòne nel fiume Rhône; si sviluppa in gran parte lungo la sponda ovest del fiume omonimo, seguendo verso sud gli scoscesi pendii terrazzati e terminando prima di Montélimar, città del dipartimento Drôme che delimita appunto il confine tra le due regioni vinicole, e dove la vite risulta assente per un breve tratto prima di entrare nel Rodano meridionale.

Intorno al piccolo comune di Seyssuel, a nord di Vienne, sulla sponda est del fiume sorge la IGP Collines Rhodaniennes, destinata ad essere inglobata nella AOC Côtes-du-Rhône e dove si producono interessanti rossi con Syrah, oltre a piccole quantità di eleganti vini bianchi con Viognier e Roussanne.

A sud, tra Valence e Montélimar sulla sponda destra del Rodano, alcuni produttori della Borgogna sperimentano invece interessanti Chardonnay nel dipartimento Ardèche, su terreni prevalentemente scistosi.

Dall’altro lato del fiume, più o meno alla stessa latitudine, nella zona di Livron-sur-Drôme si producono strutturati Syrah da viti allevate su terreni argillosi, sotto la AOC Côtes-du-Rhône con il toponimo Brézème indicato in etichetta; spesso i Brézème vengono “ingentiliti” da piccole quantità di Marsanne e Viognier aggiunte al Syrah.

Rodano del Sud

Il Rodano del Sud ha inizio dalla città di Montélimar, a nord, spingendosi con le sue due propaggini fino a toccare la Provenza a sud-est e il Languedoc a sud-ovest, rispettivamente nei dipartimenti Vaucluse e Gard, e interessando al suo interno le città di Orange, Carpentras, Avignon, Nîmes, Arles.

Come è possibile notare dalla mappa enografica riportata in alto, il vigneto del Rodano del Sud è molto più esteso e si espande sia alla destra sia alla sinistra del fiume.

Approfondimenti

Côte-Rôtie è l’AOC più settentrionale del Rodano del Nord. Si sviluppa esclusivamente sulla sponda destra del fiume Rodano, su declivi molto ripidi e scoscesi, a volte con pendenze fino a 60°, tra i comuni di Ampuis, Tupin e Vérenay, a sud di Vienne.

I terrazzamenti risultano quindi indispensabili, e spesso capita di doversi avvalere di monorotaie e funi con pulegge per poter intervenire tra i filari dei vigneti. I terreni rocciosi (scisto), la pendenza dei declivi e l’esposizione a sud e sud-est dei vigneti, permette al sole di “arrostire” (rôtie) le uve Syrah e Viognier.

Côte-Rôtie AOC si estende per 319 ettari vitati e produce quasi 12.800 ettolitri esclusivamente di vino rosso con Syrah, a cui è possibile aggiungere fino al 20% di Viognier per conferire maggiore finezza ed aromaticità. Occorre tuttavia sottolineare che una buona parte dei Côte-Rôtie viene prodotta con Syrah in purezza e, in ogni caso, raramente si supera il 5-10% di Viognier aggiunto. La zona “classica” della appellation si concentra nei versanti che sovrastano la cittadina di Ampuis, in particolare i vigneti della Côte Blonde e della Côte Brune, con terreni molto diversi tra loro e quindi vini altrettanto unici.

I Côte Rôtie sono vini dal colore rubino intenso, tannici e, grazie anche all’apporto del Viognier, fini ed aromatici.

L’appellation Condrieu è situata subito a sud rispetto alla Côte-Rôtie e produce 8.400 ettolitri di vino bianco con uve Viognier, su una superficie vitata di 200 ettari. Si tratta di vini eleganti e potenti, da bersi preferibilmente giovani e dai sentori di albicocca e biancospino.

Le viti allignano su terreni granitici tra i principali comuni di Condrieu, St-Michel-sur-Rhône e Chavanay, quest’ultimo più a sud dove i vitivinicoltori possono produrre sia sotto l’appellation Condrieu con il Viognier, sia sotto la St-Joseph con Syrah, Marsanne e Roussanne.

L’appellation Château-Grillet rappresenta una piccola enclave all’interno della zona di Condrieu, e si sviluppa tra i comuni di St-Michel-sur-Rhône e Vérin con terrazzamenti che creano dislivelli fino a 80 metri dal resto del territorio circostante e che creano un anfiteatro naturale esposto a sud, con un microclima particolarmente favorevole.

Con i suoi 3 ettari vitati e 61 ettolitri di Viognier prodotti in purezza, Château-Grillet regala vini bianchi di grande stoffa con sentori di miele, albicocca e pesca; vini che, a differenza dei Condrieu, si affinano per almeno 2 anni in legno e si presentano molto più longevi, ed anche più costosi.

Le colline della AOC Hermitage, contrariamente alla Côte Rôtie, si ergono sulla sponda sinistra del Rodano (sponda est) dove il fiume separa il comune di Tournon da quello di Tain-l’Hermitage; l’appelation si estende per soli 136 ettari di vigneto in grado di produrre circa 5.200 ettolitri di vino, di cui il 70% rosso ed il 30% bianco.

Per quanto i declivi risultino meno ripidi rispetto alla Côte Rôtie, anche qui si rendono necessari i terrazzamenti, e i lavori in vigna non si presentano quasi mai di semplice esecuzione. 

Già in passato il potente Syrah dell’Hermitage veniva utilizzato per “rinforzare” alcuni Bordeaux deboli e scoloriti (da qui l’aggettivo “virile” utilizzato per i vini rossi dell’Hermitage); un anfiteatro naturale di vigneti rivolti da ovest a sud e protetti dai venti freddi del nord, dove il sottosuolo si presenta molto eterogeneo permettendo così ad ogni climat (parcella di terreno coltivata a vigneto) di presentare caratteristiche diversificate sui propri vini.

Oggi i nomi dei climats sono spesso riportati sulle etichette degli Hermitage, a riprova di un mercato sempre più attento alle unicità dei singoli terroir. Così, i climats Beaume ed Hermìte sono spesso sinonimo di vini più leggeri, mentre dal climat Bessards provengono gli Hermitage più strutturati e longevi, molto tannici da giovani, con una grande capacità di invecchiamento che può arrivare fino a 30 anni; e infine i vini densi e potenti dei climats Le Méal e Péléat, fino ai più eleganti e aromatici vini del climat Les Gréffieux.

I vini rossi dell’Hermitage si distinguono per il colore rubino profondo, per la loro potenza, la morbidezza, la finezza e l’armonia che acquistano col tempo, e per le note di violetta e ribes nero; possono essere prodotti con un massimo del 15% di Roussanne e Marsanne, in aggiunta al Syrah.

Al fianco dei nobili e prestigiosi Syrah, Hermitage produce anche ottimi bianchi secchi densi, minerali e aromatici, con Marsanne e Roussanne. I bianchi Hermitage si presentano dorati e molto morbidi, quasi mielosi, con note di frutta secca, pesca, albicocca, ma anche floreali di iris, tiglio e narciso. Rimangono ancora piccole produzioni di nicchia del famoso “vin de paille”, ossia vino di paglia, bianco passito proveniente dalle stesse uve a bacca bianca tradizionalmente fatte appassire su graticci di paglia.

Crozes-Hermitage si sviluppa tutto intorno alla più piccola Hermitage, interessando un’area molto più ampia pari a 1.768 ettari di vigneto su quasi 76.000 ettolitri di vino prodotto, di cui il 90% rosso ed il 10% bianco. E’ considerata l’appelation “ombra” della più blasonata Hermitage, tuttavia produce vini sia rossi che bianchi di ottima fattura che spesso rappresentano un buon affare, sicuramente più accessibili e da tenere in seria considerazione. I vitigni utilizzati sono gli stessi e, tra le etichette migliori, i vini sono spesso paragonabili agli Hermitage, per quanto i rossi siano di medio invecchiamento e possano essere degustati anche giovani.

Sicuramente la appellation più prestigiosa e blasonata del Rodano del Sud è Châteauneuf-du-Pape, che prende il nome dalla cittadina dominata dalle rovine del famoso castello un tempo residenza estiva del Papa, e che si estende per circa 3.200 ettari tra le città di Orange e Avignon, alla sinistra del Rodano. Si produce il 96% circa di vino rosso principalmente con Grenache Noir.

In realtà la AOC Châteauneuf-du-Pape ammette ben 13 vitigni nella propria base ampelografica; al Grenache Noir si aggiunge infatti spesso Syrah, Mourvèdre, Cinsault, Counoise, oltre a piccole quantità di Vaccarèse, Muscardin, Picpoul Noir, Terret Noir, Clairette Blanche, Bourboulenc, Roussanne e Picardan. Le varietà diventano 18 se si considerano anche i vitigni Grenache Blanc, Grenache Rosè, Picpoul Blanche, Picpoul Rosè e Clairette Rosè.

Châteauneuf-du-Pape è caratterizzata da clima mediterraneo temperato e secco, tipico provenzale, e da un terreno molto variegato, dove prevalgono i famosi galets, ossia i ciottoli che un tempo risultavano molto preziosi per la loro capacità di trattenere il calore diurno ma che oggi, in seguito al riscaldamento globale, non sempre rappresentano un vantaggio, soprattutto per varietà come il Syrah che nelle estati più calde tende a perdere la sua freschezza e induce alcuni produttori a prediligere il Mourvèdre a maturazione tardiva.

Ai terreni ciottolosi si alternano tuttavia altre tipologie di terreno, dalla argilla sabbiosa al suolo roccioso di pietra calcarea, fino ai terreni bruni su antichi depositi alluvionali. Questo permette di ottenere caratteristiche molto eterogenee sui vini di questa AOC, e proprio per questo motivo la tendenza è quasi sempre stata quella di creare Cuvées (assemblaggi) di uve provenienti da diverse zone con caratteristiche di terroir differenti tra loro. Oggi alcuni produttori più audaci stanno sperimentando assemblaggi più contenuti con uve provenienti da terroir simili tra loro, per caratterizzare maggiormente i propri vini, o addirittura ci si orienta verso produzioni monovitigno, impensabile solo un paio di decenni fa.

E’ comprensibile pertanto la difficoltà che spesso si incontra nella scelta di una etichetta di Châteauneuf-du-Pape, poiché solo la approfondita conoscenza del terroir e dei produttori vinicoli della regione permette di selezionare vini di alto lignaggio e grande stoffa, tenuto conto che non tutti i vini appartenenti a questa prestigiosa appellation risultano purtroppo degni di portarne il nome in etichetta. I vini rossi si presentano con un titolo alcolometrico sostenuto, di norma non inferiore al 14,5%, strutturati e longevi; abbastanza squilibrati da giovani acquistano finezza, profondità e ampiezza gusto-olfattiva con il tempo, arricchendosi di sentori speziati e animali. I bianchi, che rappresentano una netta minoranza, sono altrettanto interessanti e spesso longevi, i migliori evolvendo su note di frutta esotica anche dopo 10-15 anni. 

Intorno alla famosa e blasonata Châteauneuf-du-Pape si sviluppano alcune appellation di grande importanza, dove si producono vini di sicuro interesse. Alcuni comuni che rientrano ancora nella Côtes du Rhône-Villages sono in attesa di diventare AOC e rappresentano delle ottime opportunità per poter degustare vini eccellenti a prezzi abbordabili; tra queste, Sablet, Sèguret e Plan de Dieu.

Gigondas è una appellation che si estende a nord-est rispetto a Châteauneuf-du-Pape e produce più di 34.300 ettolitri su 1.189 ettari vitati. Il vino rosso rappresenta la quasi totalità della produzione, lasciando al rosato un misero 1%. Grazie ai terreni prevalentemente calcarei e alle altitudini medie in cui allignano le viti, i vini si presentano più freschi e aromatici, con aromi fruttati di Kirsch e sottobosco che virano al tartufo con l’invecchiamento.

I rossi sono strutturati e longevi, con colore che vira dal rubino intenso al granato scuro, e bouquet fruttati ricchi e intensi. Il vitigno Grenache Noir viene utilizzato in prevalenza, a volte in purezza, affiancato da Syrah, Mourvedre e, a volte, da una piccola percentuale di Cinsault. Ai Rosé viene normalmente aggiunta l’uva Clairette.

Vacqueyras AOC si estende a sud-ovest rispetto a Gigondas, tra scoscesi terrazzamenti e terreni variegati, anche se in prevalenza sabbiosi e pietrosi. I vini rossi, che coprono il 95% della produzione, si presentano strutturati, con note fruttate evolute e colori intensi, tuttavia meno eleganti, più rustici e meno longevi rispetto ai Gigondas, anche se tendenzialmente più abbordabili dal punto di vista economico.

Grenache Noir, Syrah e Mourvèdre rappresentano il 90% della base ampelografica dei vini rossi e rosati, questi ultimi rappresentativi per il solo 1% della produzione. I bianchi, floreali e agrumati, spesso corposi con note fumé, vengono prodotti principalmente con Grenache Blanc, a cui si aggiungono Clairette, Bourboulenc, Roussanne, Marsanne, Viognier. L’appellation Vacqueyras interessa 1.438 ettari vitati, e produce quasi 40.750 ettolitri di vino.

Beaumes-de-Venise AOC si estende ad est rispetto a Gigondas e Vacqueyras, producendo più di 21.400 ettolitri di vino esclusivamente rosso su 660 ettari vitati, con Grenache Noir in prevalenza e Syrah. Il 25% massimo dell’uvaggio può essere rappresentato da Mourvèdre, Cinsault, Carignan e Counoise; è ammesso un massimo del 10% di vitigni a bacca bianca. Si tratta prevalentemente di potenti vini rossi provenienti da viti cresciute su terreni ricchi di argilla.

Incastonata all’interno della Beaumes-de-Venise, l’appellation Muscat de Beaumes-de-Venise produce quasi 5.740 ettolitri di vino dolce naturale con vitigno Muscat Blanc a Petits Grains e Muscat Noir a Petits Grains. Il vigneto si estende per 355 ettari in buona parte terrazzati. Il Muscat de Beaumes-de-Venise viene prodotto in versione blanc per l’83%, rosé per il 15% e rouge per il 2%.

Rasteau AOC si sviluppa a nord di Gigondas, nell’alto Vaucluse, e ricopre un terreno vitato di 953 ettari prevalentemente arroccati su declivi esposti a sud, per una produzione di circa 28.750 ettolitri di vino esclusivamente rosso, principalmente con Grenache Noir a cui si affianca un minimo del 20% di Syrah e Mourvèdre; possono essere aggiunte anche piccole percentuali di Carignan. Tendenzialmente non si tratta di vini particolarmente eleganti, anche se non mancano le dovute eccezioni.

Rasteau è famosa soprattutto per i suoi Vins Doux Naturels prodotti con Grenache Noir, sia in versione rosato sia in versione rosso. Ne vengono prodotti circa 160 ettolitri all’anno, provenienti da una superficie vitata di 6 ettari.

L’appellation Vinsobres si estende nell’estremo nord-est del dipartimento Vaucluse, lungo il fiume Aigues. Ricopre un terreno vitato di 563 ettari e produce più di 16.350 ettolitri di vino esclusivamente rosso. Le viti allignano a circa 400 metri s.l.m. su terreni prevalentemente ciottolosi e terre brune, dando origine a vini equilibrati, dal colore profondo e adatti all’invecchiamento. Anche qui, il vitigno principe è il Grenache Noir, seguito dal Syrah che a queste altitudini è in grado di donare particolari note fruttate.

L’appellation Cairanne confina ad est con Rasteau e produce circa 23.000 ettolitri di vino su 846 ettari vitati. Il 96% del vino prodotto è rosso, ed il 4% bianco. Grenache Noir domina sui rossi, accanto a Syrah e Mourvèdre; un massimo del 30% può essere rappresentato da Carignan e Cinsault. Per i bianchi, i principali vitigni sono Grenache Blanc, Clairette e Roussanne; possono essere aggiunte quantità minori di Bourboulenc, Viognier, Marsanne e Picpoul.

I vini prodotti nella appellation Tavel sono esclusivamente e rigorosamente rosé. Per tradizione, si tratta di rosati intensi, densi e molto aromatici, con sentori che vanno dai frutti rossi alla frutta secca, da tutto pasto e spesso idonei a sostenere anche qualche anno di invecchiamento, cosa rara per un rosé. Occorre tuttavia sottolineare che negli ultimi anni il mercato ha preferito orientarsi verso rosé più leggeri e simili ai vini della Provenza, chiari, freschi e leggeri, sicuramente da consumarsi giovani.

Possono presentare diverse gradazioni di colore rosato, dal salmone al rubino scarico, in base agli uvaggi utilizzati. Grenache Noir è alla base dei Tavel, a cui è possibile aggiungere parti minori di Cinsault, Syrah, Mourvèdre, Picpoul, Clairette e Bourboulenc. Tavel AOC produce quasi 37.000 ettolitri e si estende su un vigneto di 904 ettari vitati.

Anche Lirac AOC, così come Tavel, si estende sulla sponda ovest del Rodano, di fronte a Châteauneuf-du-Pape. I rosé, simili ai Tavel, rappresentano oramai soltanto il 5% della produzione totale, avendo oramai lasciato il posto ai più interessanti vini rossi: potenti, strutturati, rotondi ed equilibrati, spesso adatti all’invecchiamento, con sentori che virano dai frutti rossi alle note tostate e speziate con il passare del tempo.

L’85% del vino è rosso, seguito da un 10% di vino bianco, per un totale di quasi 24.000 ettolitri di vino prodotto da uve provenienti dai 795 ettari vitati compresi nella appellation. Grenache Noir, Syrah, Mourvèdre e Cinsault sono i vitigni che concorrono alla produzione dei rossi e dei rosati, mentre Grenache Blanc, Roussanne, Bourboulenc e Clairette concorrono alla produzione dei bianchi, a volte con piccole aggiunte di Picpoul, Marsanne e Viognier.

Côtes du Rhône è la appellation più estesa, copre gran parte della intera Valle del Rodano interessando complessivamente 171 comuni in 6 dipartimenti (Ardèche, Drôme, Gard, Loire, Rhône, Vaucluse) su circa 30.800 ettari vitati, producendo 1.280.000 ettolitri di vino di cui l’84% rosso, il 10% rosato e il rimanente 6% bianco.

Si tratta spesso di una AOC di ricaduta, molto variegata ed eterogenea, dove è possibile imbattersi in vini di bassa e media qualità così come in vini di raro interesse, come accade spesso alle denominazioni che coprono ad ombrello una intera regione vinicola. I vitigni Grenache Noir, Syrah e Mourvèdre rappresentano almeno il 70% dell’uvaggio dei vini rossi, oltre al Cinsault. Nei vini bianchi, Grenache Blanc, Clairette, Marsanne, Roussanne, Bourboulenc e Viognier rappresentano circa l’80% dell’uvaggio.

All’interno della Côte du Rhône, circa 9 mila ettari vitati rientrano nella Côtes du Rhône-Villages, 316.000 ettolitri di vino quasi esclusivamente rosso (96%). Rispetto al resto della Côtes du Rhône, i 95 comuni che si possono avvalere del suffisso “Villages” – tutti nel Rodano del Sud – producono vini di maggiore spessore e sicuramente con un migliore rapporto qualità prezzo. Di questi 95 comuni, i 21 migliori possono essere inoltre menzionati in etichetta con il loro nome, tra cui i più importanti sono Valréas, Visan, Laudun e Chusclan. Tra gli altri comuni menzionati in etichetta:

  • St-Andéol
  • Rousset-Les-Vignes
  • St-Pantaléon-Les-Vignes
  • St-Maurice
  • Suze-La-Rousse
  • Puyméras
  • Rochegude
  • Ste-Cécile
  • Roaix
  • Vaison-La-Romaine
  • St-Gervais
  • Massif d’Uchaux
  • Plan de Dieu
  • Sablet
  • Séguret
  • Signargues
  • Gadagne

Cornas si sviluppa nel Rodano del Nord su ripidi pendii rivolti ad est e sud-est del massiccio centrale, nel dipartimento Ardèche, formando una sorta di anfiteatro naturale protetto dai venti. La denominazione produce vini potenti e strutturati con vitigno Syrah, come nella più blasonata Hermitage, anche se a volte risultano un po’ meno raffinati ed eleganti rispetto ai vini di quest’ultima. Cornas si colloca tra le appellation St-Joseph, a nord, e St-Péray a sud, su un’area vitata di 150 ettari coltivati esclusivamente a Syrah, per una produzione annua di quasi 5 mila ettolitri.

St-Joseph si estende per 60 km sulla sponda ovest del Rodano interessando ben 26 comuni nel Rodano del Nord, dalla appellation Cornas fino quasi al confine con la Côte-Rôtie a nord, coprendo anche buona parte della AOC Condrieu. Interessa una superficie vitata di 1.330 ettari per una produzione annua di oltre 51 mila ettolitri di vino, di cui l’87% rosso e il 13% bianco. Il vitigno principe è il Syrah, che a volte viene tagliato con un massimo del 10% di Marsanne e/o Roussanne e che dà origine a vini rossi interessanti, freschi e aromatici; i bianchi vengono prodotti con blend di Marsanne e Roussanne e risultano quasi sempre altrettanto interessanti. 

St-Peray sorge a sud di Cornas, sul lato opposto del fiume rispetto alla città di Valence. Produce esclusivamente vini bianchi con Roussanne e Marsanne, in blend o singolarmente in purezza, per un totale di poco più di 3 mila ettolitri su 98 ettari vitati. Circa il 15% del vino prodotto è rappresentato da un dorato e interessante spumante metodo classico.

Nella Valle del Drôme, ai piedi del monte Vercors tra i comuni di Crest e Die, ad altitudini medie di 500-600 metri s.l.m. l’appellation Coteaux de Die interessa solamente un ettaro di vigneto per 55 ettolitri di vino bianco da vitigno Clairette Blanche in purezza.

Nella stessa zona, troviamo l’appellation Crémant de Die che, su 30 ettari di vigneto coltivato a Clairette Blanche, Aligoté e Muscat Petits Grains, produce poco più di 1.700 ettolitri di fine vino spumante metodo classico.

Sempre nella Valle del Drôme ad altitudini comprese tra 200 e 700 metri s.l.m., la Clairette de Die AOC produce più di 94 mila ettolitri di vino su 1630 ettari vitati; Il Clairette de Die Brut viene prodotto con vitigno Clairette Blanche in purezza, mentre il raffinato Clairette de Die Ancestral (o Tradition) è un vino spumante di basso titolo alcolometrico prodotto con Muscat Petits Grains per almeno il 75%, a cui si aggiunge un massimo del 25% di Clairette Blanche, oppure Clairette Rose o Muscat Rouge per le versioni rosé. Si tratta di uno spumante metodo classico prodotto senza liqueur de tirage e senza liqueur d’expedition, quindi del tutto naturale dove si predilige l’utilizzo di lieviti indigeni, secondo il metodo cosiddetto “ancestrale”.

All’estremo sud-est del Rodano settentrionale, sempre nella valle del Drôme nei pressi di Die, sorge la appellation Châtillon en Diois su circa 40 ettari di vigneto per una produzione di poco superiore ai 2 mila ettolitri, di cui il 47% di vino bianco, il 34% di rosso ed il restante 19% di rosé. I vini bianchi vengono prodotti prevalentemente con Aligoté e Chardonnay; i rossi e i rosati da almeno il 60% di Gamay, Syrah ed un massimo del 25% di Pinot Noir.

Grignan-les-Adhémar, una volta conosciuta come “Coteaux du Tricastin” (nella mappa è riportata ancora con questo nome), è la appellation più settentrionale del Rodano del Sud, appena sotto la città di Montélimar. Famosa anche per la lavanda e i tartufi, la zona produce rossi, rosati e bianchi di buona qualità; nei rossi e nei rosati, alla Grenache Noir e al Syrah si preferisce affiancare il Cinsault, perché il Mourvèdre fatica a maturare in queste zone.

I rossi si presentano spesso longevi, soprattutto nelle cuvée con prevalenza Syrah. I bianchi vengono prodotti con Marsanne, Roussanne, Clairette, Grenache Blanc, Bourboulenc e Viognier. L’appellation interessa quasi 1.350 ettari vitati che producono circa 49.000 ettolitri di vino, di cui 67% rosso, 14% rosato e 19% bianco.

Ventoux (indicata in mappa con il vecchio nome di Côtes du Ventoux) è una appellation del Rodano del Sud molto eterogenea, che copre un’area vitata di 5.700 ettari a sud del Mont Ventoux, per una produzione complessiva di quasi 245.000 ettolitri di vino di cui il 56% rosso, il 38% rosato ed il 6% bianco. Date le altitudini mediamente più elevate in cui vengono allevate le viti, le escursioni termiche e la stagione di crescita prolungata permettono di conferire un ricco bagaglio polifenolico alle uve, ottenendo così vini particolarmente profumati.

I rossi e i rosati vengono principalmente prodotti con Grenache Noir, Syrah, Cinsault, Mourvèdre e Carignan; i bianchi con Bourboulenc, Clairette, Grenache Blanc, Roussanne.

La AOC Luberon produce il 52% di rosato, 27% di rosso e 21% di bianco. Zona più importante per il paesaggio e l’interesse turistico che non per le eccellenze vinicole, anche qui le buone escursioni termiche permettono di ottenere fruttati e aromatici vini rossi e rosé, principalmente con Syrah, Grenache Noir, Mourvèdre e Cinsault. I vini bianchi vengono prodotti principalmente con Rolle (Vermentino), a cui seguono Grenache Blanc, Clairette, Bourboulenc, Roussanne, Marsanne, Viognier e Ugni Blanc. Luberon produce più di 151.000 ettolitri di vino su una superficie vitata di 3.363 ettari.

Cotes du Vivarais è una appellation del Rodano del Sud che si sviluppa nell’estremo nord-ovest della zona vinicola, nel sud del dipartimento Ardèche e lungo il fiume omonimo. Il clima particolarmente fresco (anomalo per questa zona) e le caratteristiche del terreno permettono di produrre vini singolarmente leggeri, con una buona mineralità soprattutto sui bianchi. Si producono quasi 11.000 ettolitri di vino su una superficie vitata di 284 ettari; il 56% del vino prodotto è rosso, il 36% rosato e solamente il 9% bianco. Grenache Noir e Syrah predominano tra i rossi e i rosati, questi ultimi con l’aggiunta di Cinsault; per i bianchi, principalmente Clairette, Grenache Blanc e Marsanne.

Un vigneto di 3.948 ettari ed una produzione vinicola di quasi 212.000 ettolitri sono i numeri che rappresentano la AOC Costières de Nîmes, nell’estremo sud-ovest del Rodano del Sud, appellation che separa la Provenza dal Languedoc, a nord delle Camargue. Vini interessanti e robusti grazie al clima mediterraneo particolarmente temperato (in passato si preferiva considerare questa AOC appartenente alla zona del Languedoc anche se presenta, in realtà, caratteristiche più affini al Rodano del Sud. Questo è il motivo per cui non è presente nella mappa enografica riportata in questa pagina).

I vigneti sorgono spesso su terreni ciottolati in stile Châteauneuf-du-Pape; per i vini rossi, che rappresentano il 55% della produzione, e per i rosati che ricoprono il 40%, il Syrah è il vitigno principe. Seguono Grenache Noir, Mourvèdre, e piccole aggiunte di Carignan e Cinsault. Per i bianchi, che interessano solamente il 5% della produzione: Grenache Blanc, Roussanne e Marsanne sono i principali, a volte coadiuvati da Bourboulenc, Clairette, Rolle (Vermentino) e Viognier. Incastonata nella Costières de Nîmes ritroviamo la appelation Clairette de Bellegarde, solamente 8 ettari di vigneto coltivato esclusivamente a Clairette Blanc per una produzione di 270 ettolitri di un vino bianco secco particolarmente fresco e minerale.

L’appellation Duché d’Uzès copre una superficie di 307 ettari vitati a nord-ovest di Nîmes, nel Rodano del Sud, producendo quasi 10.500 ettolitri di vino di cui il 57% rosso, il 18% rosato e ben il 25% bianco. I vini bianchi sono prodotti principalmente con Viognier e Grenache Blanc, a cui si affianca Marsanne, Roussanne e Rolle (Vermentino); i rosati sono dominati dalla Grenache Noir, a volte combinata con Syrah o Cinsault. Infine i rossi, prodotti con Grenache Noir e Syrah principalmente, a cui si aggiungono a volte piccole quantità di Mourvèdre, Carignan e Cinsault. Particolarmente interessanti risultano i vini bianchi e i rosé di questa denominazione.

Di seguito alcuni tra i più importanti produttori, divisi per zona.

Côtes du Rhône
  • Chapoutier
  • Château de Fonsalette
  • Jean-Louis Chave
  • Gonon
  • Guigal
  • Courbis
  • Coursodon
  • Delas
  • Gripa
  • Monier-Perréol
  • Stéphane Montez
  • André Perret
Cornas e St-Joseph
  • Thiérry Allemand
  • Clape
  • Courbis
  • Eric e Joël Durand
  • Guillaume Gilles
  • Vincent Paris
  • Stéphane Robert (Domaine du Tunnel)
  • Chapoutier
  • Jean-Louis Chave
  • Gonon
  • Guigal
  • Courbis
  • Coursodon
  • Delas
  • Gripa
  • Monier-Perréol
  • Stéphane Montez
  • André Perret
Hermitage e Crozes-Hermitage
  • Jean-Louis Chave
  • Chapoutier
  • Paul Jaboulet Aîné
  • Delas
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