Ruché di Castagnole Monferrato DOCG
"Laccento"
2015
MONTALBERA
esame visivo
All’esame del colore capiamo subito di essere davanti ad un vino che ha raggiunto la sua perfetta maturità e che merita il dovuto rispetto, con il suo rosso rubino non troppo carico, tendente al granato. L’esame della consistenza lascia presagire una buona morbidezza.
esame olfattivo
Al naso esprime subito la sua potenza, evidenziando una spiccata intensità che si fonde all’ampiezza aromatica degna dei migliori Ruché, dove i profumi varietali di rosa rossa, viola e frutti di bosco maturi prevalgono sulle leggere note balsamiche.
esame gusto-olfattivo
L’attacco in bocca è deciso per liberarsi, subito dopo, in una esplosione di sensazioni eleganti e fini, in perfetto equilibrio tra loro: evidente morbidezza, freschezza costante fino al finale, un tannino mai invadente e un leggerissimo e quasi impercettibile residuo zuccherino che, per quanto non sufficiente a trasformare il secco in “abboccato”, contribuisce sicuramente ad enfatizzarne le morbidezze in modo discreto e quasi sornione. L’ottimo estratto secco tiene a bada il buon titolo alcolometrico che si limita così a donare una piacevole sensazione pseudocalorica perfettamente controllata, con una chiusura abbastanza lunga sulle note fruttate.
conclusioni e abbinamenti
Le scelte del produttore sono pienamente condivise e, visto il risultato, sicuramente vincenti: vigne di oltre 25 anni d’età; minuzioso diradamento delle uve in vigna; surmaturazione delle uve (circa il 90%) e appassimento in pianta (10%); criomacerazione all’inizio del processo fermentativo totalmente svolto in acciaio, e affinamento esclusivamente in bottiglia. Scelte che permettono di mantenere comunque intatti i caratteri organolettici primari varietali, tipici del vitigno, e di esaltare l’identità del terroir, fornendo tuttavia quella intensità e complessità gusto-olfattive che appaiono sempre ben gestite e imprigionate tutte all’interno della bottiglia, per quanto consapevoli che la scelta di surmaturare e appassire le uve induca inevitabilmente il vino ad apparire lusinghiero e un po’ “ruffiano” ai più esperti. Un ottimo Ruché in purezza che vale tutti i 13,00 euro pagati in enoteca. Il 2015 ritengo sia al suo apogeo. Sebbene il produttore indichi una longevità di alcuni anni, non lo lascerei altro tempo in cantina poiché non credo possa migliorare ulteriormente.
Paride Leali
sommelier