Fior d’Arancio “Donna Daria” – Conte Emo Capodilista

esame visivo

Giallo ambrato con riflessi dorati; limpido e consistente.

esame olfattivo

Molto intenso, ampio e di qualità fine; evidenti i sentori di fichi secchi, uva sultanina, frutta candita, miele di castagno, caramello. Note eteree su fondo leggermente agrumato.

esame gusto-olfattivo

Al palato si presenta dolce, morbido e abbastanza caldo; discreta freschezza acida e di buon corpo. Tenuto conto della tipologia di vino, si dimostra sicuramente equilibrato grazie alla spalla acida che ne sostiene la marcata dolcezza; molto intenso, persistente e di qualità fine.

conclusioni e abbinamenti

Tutti i sommelier e i degustatori professionisti sanno di dover resistere ai tentativi di “seduzione” fin troppo facili, quando degustano un vino passito. Farsi legare all’albero maestro, come fece Ulisse al canto delle sirene, sembrerebbe la migliore soluzione. Con il Fior d’Arancio “Donna Daria” 2013, pur mantenendo il dovuto “self control”, è quasi impossibile non premiare, con il giusto entusiasmo, un lavoro che sfiora la perfezione.

Intenso e inebriante al naso, l’attacco in bocca è sulla dolcezza, sostenuta subito dalla giusta freschezza acida e da percezioni retro-olfattive che, dopo la deglutizione, richiamano le sensazioni olfattive di frutti secchi, l’aromatico del vitigno e le note eteree. Ovviamente molto lungo sul finale, per niente stucchevole, lascia il desiderio di provare un altro sorso, e un altro ancora.

Moscato Giallo in purezza, appassimento delle uve per oltre due mesi e maturazione esclusivamente in acciaio per questo vino sincero e generoso, che si presenta armonico e maturo.

Gli abbinamenti sono quelli che, di norma, si consigliano per questa tipologia di vini: biscotteria e pasticceria secca, formaggi stagionati, fegato d’oca. So che non si fa, ma ho voluto azzardare l’abbinamento con un tortino al cioccolato accompagnato da scorze di arancia caramellate … non mi sono certo pentito!