Barbera d'Asti DOCG Superiore Nizza
"Generala"
2010
BERSANO
esame visivo
Rosso granato intenso, limpido e consistente.
esame olfattivo
Al naso è intenso, ampio, di qualità fine; il bouquet presenta note fruttate di confettura di ciliegie e frutti di bosco, abbinate ai sentori floreali di viola mammola. Sfumature speziate e tostate, nuance boisée su fondo vagamente vegetale e finemente vinoso. Note eteree.
esame gusto-olfattivo
Secco, caldo e morbido; fresco, abbastanza tannico, sapido. Robusto ed equilibrato, intenso, persistente e di qualità eccellente.
conclusioni e abbinamenti
Armonico e maturo. Ritengo abbia raggiunto il suo apogeo e che – per quanto possa probabilmente rimanere a riposare ancora per un paio d’anni – non potrà migliorare ulteriormente.
E’ d’obbligo fare subito una precisazione importante: dalla vendemmia 2014, Nizza non è più una sottozona della DOCG Barbera d’Asti (come lo sono ancora le sottozone Tinella e Colli Astiani ) ma si va ad aggiungere, a pieno titolo, alle numerose DOCG del Piemonte. Questo è il motivo per cui, tra le attuali selezioni della cantina Bersano, l’etichetta è divenuta Nizza DOCG Riserva “Generala”.
Salvo i 6 mesi di affinamento in bottiglia che, per esigenze di disciplinare, sono stati aggiunti ai 12 mesi già previsti nella “vecchia versione”, il contenuto non è cambiato, ed è il risultato finale di un percorso produttivo che trae le sue origini innanzitutto da una attenta selezione di uve provenienti dai migliori vigneti di Nizza Monferrato, una delle zone maggiormente vocate alla coltivazione e produzione della Barbera.
Il nostro “Generala” 2010 è, per così dire, un “grande vecchio” che stupisce ancora per la sua leggiadria. E’ stato vinificato in acciaio, da uve Barbera in purezza raccolte nella prima metà di ottobre, maturato 6 mesi in tonneaux ed altri 6 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia, ed affinato in bottiglia per 12 mesi (oggi 18 mesi poiché il disciplinare della Nizza DOCG richiede 30 mesi di affinamento, di cui almeno 12 in legno, nella versione Riserva).
Un vino sicuramente interessante, che già al naso dimostra la sua stoffa proponendo un bouquet ampio e “franco”, in grado, dopo ben 9 anni, di mantenere inalterati i caratteri tipici del vitigno, sinonimo di attenta vinificazione e sapiente uso del legno. In bocca l’attacco è vigoroso, prima sulle note minerali, poi sulla freschezza acida che si rivela insieme alla marcata morbidezza e alla ottima struttura. Il tannino, giustamente polimerizzato dagli anni e di trama fitta ed elegante, non risulta mai invadente, e ci accompagna lungo tutto il percorso fino ad una chiusura lunga, che ripropone le note fruttate sulle sensazioni retro-olfattive. Ottimo l’equilibrio, ben gestito l’alcool (15% vol.) da un estratto secco di tutto rispetto.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, come ovvio ci si rivolgerà a pietanze di buona struttura: carni rosse elaborate in intingolo; selvaggina da pelo e da piuma; formaggi stagionati, a pasta dura o semidura. Per rimanere sul classico, senza pensarci troppo, un buon brasato di manzo al Barbera; oppure uno spezzatino di cinghiale alle olive, con contorno di polenta. Come primo piatto, maltagliati di castagne con cinghiale e porcini.
Paride Leali
sommelier