Amarone della Valpolicella DOCG Classico
2010
MARCO CONATI
esame visivo
Limpido, rosso granato quasi impenetrabile con sfumature aranciate sull’unghia; consistente.
esame olfattivo
Al naso è molto intenso, ampio, di qualità fine. Prevalgono le note fruttate evolute, tostate e speziate. Confettura di frutti rossi, frutta secca – tra cui prevalgono i sentori di fichi – e ciliegie sotto spirito; pepe nero e noce moscata, su un elegante sottofondo boisé.
esame gusto-olfattivo
Abboccato, caldo e morbido. Fresco, abbastanza tannico, abbastanza sapido. Robusto, equilibrato, molto intenso, molto persistente e di qualità fine.
conclusioni e abbinamenti
Armonico e maturo. Ritengo che avrebbe potuto rimanere ancora qualche anno in bottiglia, pur non migliorando ulteriormente. Per dirla in una battuta: “Era il momento giusto di stapparlo!”.
Vitigni Corvina e Corvinone per il 60%, a cui si aggiunge Rondinella al 30% e un complessivo 10% di Croatina e Sangiovese. Macerazione e fermentazione per circa 60 giorni in vasche di cemento, con rimontaggi e delestages; maturazione e affinamento per almeno 36 mesi in barili di rovere di Slavonia da 350 litri.
L’annata 2010 è stata complessivamente buona nella zona della Valpolicella, per quanto la primavera piovosa e l’estate relativamente fresca abbiano messo a dura prova i vitivinicoltori. Tuttavia, le escursioni termiche di tarda estate, nel periodo della invaiatura delle uve, hanno permesso un buon accumulo di zuccheri ed un ottimale sviluppo fenolico.
Questa etichetta colpisce per l’ottimo equilibrio, la piacevole beva, l’elegante tannino e la potente struttura. Attacco morbido e avvolgente, vellutato, che si sviluppa lentamente in bocca sulle note di freschezza, per chiudere sulle nuance fruttate evolute, con un finale molto lungo che lascia dietro di sé un piacevole tannino, setoso e levigato. Estratto secco sicuramente importante, che dona una struttura decisa, in grado di supportare con la giusta energia il titolo alcolometrico del 16% vol.
Nel sito web del produttore (purtroppo obsoleto, non responsive, e carente negli aggiornamenti al punto che l’Amarone viene ancora indicato come DOC) non sono riportati i dati tecnici sul residuo zuccherino, ciò nonostante credo sia superiore a 5 gr/l e compreso nei valori tipici dei vini cosiddetti “abboccati”; un leggerissimo, quasi impercettibile residuo zuccherino che dona ulteriore morbidezza e strizza l’occhio a chi ama degustare questo vino lontano dai pasti, come fedele compagno dei migliori momenti di meditazione.
Gli abbinamenti vedono l’Amarone Classico 2010 di Marco Conati accompagnare piatti strutturati e impegnativi: carni rosse con lunghe cotture in intingolo, brasati e stufati, selvaggina da pelo, formaggi molto stagionati a pasta dura, preferibilmente non erborinati. Potremmo così pensare di servirlo a 18-20 °C con un brasato di manzo al vino rosso su crema di castagne; un classico e intramontabile cervo in umido con polenta; oppure, una lepre in salmì alla veneta … e come “fine pasto”, volendo rimanere nella regione Veneto, una fetta di Asiago DOP stravecchio.
Paride Leali
sommelier