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Orvieto Classico Superiore “Il Bianco” 2017 – Decugnano dei Barbi

Orvieto Classico Superiore DOC

"Il Bianco"

2017

Il Bianco Decugnano dei Barbi

DECUGNANO DEI BARBI

SCHEDA ANALITICO-SENSORIALE

visivo

Cristallino, abbastanza consistente, giallo paglierino scarico con leggeri riflessi dorati.

olfattivo

Intenso, complesso, di qualità fine. Fruttato e floreale, vagamente aromatico e balsamico: ananas, agrumi, fiori di sambuco. Leggere note mentolate e di rosmarino.

gusto-olfattivo

Secco, caldo, morbido; fresco e sapido. Di corpo, equilibrato, intenso, persistente, di qualità eccellente.

conclusioni e abbinamenti

Pronto e armonico; sicuramente pronto alla beva, ritengo possa mantenersi in ottimo stato per un paio di anni ancora.

Dalla antica zona di produzione dell’Orvieto Classico in provincia di Terni, la Cantina Decugnano dei Barbi ci propone l’etichetta “Il Bianco” 2017, un Orvieto Classico Superiore prodotto con un blend di Grechetto, Vermentino, Chardonnay e Procanico (il disciplinare di produzione prevede un minimo del 60% composto da Grechetto e Procanico, anche in percentuali diverse, ed un massimo del 40% di altre uve a bacca bianca tra quelle autorizzate). Raccolta e cernita delle uve eseguite a mano, vinificazione separata in acciaio (le quattro varietà hanno periodi di maturazione differenziati). Solo lo Chardonnay effettua un passaggio in barrique prima dell’assemblaggio.

Su 32 ettari di terreno vitato, L’Azienda produce complessivamente circa 130 mila bottiglie l’anno; oltre ai diversi bianchi e rossi secchi fermi, vengono proposti anche un Brut M.C. e un bianco dolce da uve botritizzate. I vigneti di proprietà allignano ad altitudini di 320 metri s.l.m. in particolari terreni a fondale marino (pliocene) ricchi di sabbia gialla, fossili di conchiglie e ostriche. Grazie a questo, “Il Bianco” possiede una mineralità particolarmente spiccata, normalmente tipica dei vini derivanti da uve coltivate sui litorali e lungo le coste.

La buona esposizione dei vigneti e le sensibili escursioni termine tra giorno e notte nel periodo della invaiatura, permettono di ottenere rispettivamente un buon titolo alcolometrico e un ampio ventaglio polifenolico nel prodotto finito, caratteristiche che ritroviamo sapientemente interpretate dall’enologo della famiglia Barbi.

“Il Bianco” 2017 è un vino fatto bene, di grande personalità e identità territoriale, articolato e pulito al tempo stesso, senza inutili “fronzoli”. Attacco morbido e pieno, che si evolve in importante freschezza acida e potente sapidità, il tutto ben bilanciato dal titolo alcolometrico volumico del 13,5% e ben sostenuto da un giusto estratto secco. La chiusura è sorprendentemente lunga, sulle note agrumate e ancora su mineralità e freschezza.

Per gli abbinamenti, come di consueto dovremmo prima di tutto analizzare gli elementi di maggior risalto che emergono tra i poliedrici caratteri organolettici di questo vino. Pur trattandosi di un prodotto di buon equilibrio gustativo e pertanto da poter accompagnare a “tutto pasto”, sicuramente si distingue per la sua spiccata sapidità, la robusta spalla acida che dona elegante freschezza e l’elevata persistenza aromatica intensa (P.A.I.). Di conseguenza, sarebbe consigliabile rivolgere il proprio interesse a pietanze con buona grassezza e/o tendenza dolce (non dolcezza!), discreta aromaticità e buona persistenza e intensità gustativa. Piatti di pesce grasso cotto insieme ad aromi, frutti di mare o crostacei, in accostamento a verdure dalla tendenza dolce (zucca, patate, ecc.) oppure a uova.

Ricetta consigliata* : LASAGNE ZUCCHINE E SALMONE

* Link diretto alla ricetta presente sul sito web  ©cucchiaio.it

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La nostra valutazione: 90/100  

NOTA: la analisi organolettica e la valutazione del vino in centesimi presenti in questa scheda tecnica sono da intendersi esclusivamente come espressione di un giudizio personale, derivante da una analisi visiva e gusto-olfattiva del prodotto. Non vi è pertanto alcuna valutazione di natura oggettiva derivante, ad esempio, da analisi tecniche di laboratorio (chimiche e/o fisiche), né vi è intenzione alcuna di fornire al lettore indicazioni sulla qualità oggettiva del vino analizzato. Per maggiori dettagli sul regolamento delle degustazioni, clicca qui.

Paride Leali

sommelier

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