Pronto e armonico. Penso abbia raggiunto il suo apogeo, tuttavia può mantenersi in ottimo stato ancora per 4 o 5 anni, se ben conservato.
Nebbiolo in purezza da uve allevate nel cru Montersino, sulle colline di Alba; fermentazione in tini di legno e soggiorno in piccoli carati di rovere per almeno un anno, per proseguire poi l’affinamento in vetro.
Quello di Masseria è un Barbaresco di impronta un po’ più moderna, molto elegante sia al naso che in bocca. Attacco fresco che esprime quasi subito, nel centrale, un tannino brillante e identitario del vitigno, ma maturo e ben polimerizzato, insieme ad una piacevole e vellutata morbidezza che ci introduce al finale.
Particolarmente caldo in uscita su chiusura di media persistenza; credo che mezzo punto in meno sul titolo alcolometrico (14,0% vol.) avrebbe potuto migliorare ulteriormente l’equilibrio con l’estratto secco.
Un vino interessante e suadente, di ottima fattura, non troppo impegnativo come accade a volte con altri Barbaresco di rigoroso stampo tradizionale, e più “austeri”.
Da servire a 16-18 °C in ampi calici.