SOUTH AFRICA
Nel 2018 il Sudafrica si è confermato al nono posto nella produzione mondiale di vino, rappresentando il 3,3% del totale. Circa 9,6 milioni di ettolitri prodotti, di cui quasi l'86% indirizzati alla produzione di vino tal quale; la parte restante è stata invece dedicata alla produzione di vino per Brandy, alla distillazione, alla produzione di mosto concentrato per la fortificazione, oppure al succo d'uva. Sempre nel 2018, la superficie vitata è risultata di poco superiore a 93 mila ettari - in sensibile e inesorabile calo soprattutto dal 2015, anche a causa della siccità - di cui circa il 55% rappresentato da uve a bacca bianca, con il vitigno Chenin Blanc (qui chiamato Steen) in testa, seguito da Colombard, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Cabernet Sauvignon e Shiraz si sono collocati invece ai vertici della graduatoria del restante 45% del vigneto, rappresentato appunto da uve a bacca scura.
La viticoltura si sviluppa a latitudini comprese tra 27° e 34° nell’emisfero sud, dove prevale un clima di tipo mediterraneo temperato, non molto dissimile da quello italiano o neozelandese. Le zone costiere atlantiche, ad ovest e sudovest del Capo, risentono del beneficio della “corrente del Benguela”, proveniente dalle regioni antartiche, che permette di ottenere temperature relativamente più fresche, se riferite alle latitudini del luogo.
La temperatura media rilevata sulla costa nel periodo di maturazione delle uve è infatti di circa 15°C, contro i 22-23 °C rilevabili nell’entroterra, dove il clima diviene più secco, le escursioni termiche più marcate, le temperature giornaliere più torride e dove si deve ricorrere più spesso alla irrigazione dei vigneti.
Inoltre, durante la primavera e l’estate (da ottobre a marzo) le coste vengono spesso lambite da un vento secco proveniente da sudest, il “Cape Doctor”, così chiamato perché in grado di prevenire le malattie delle uve provocate da muffe e funghi.
A differenza di altri paesi produttori di vino – per esempio l’Australia – in Sudafrica non sono presenti colture intensive ed è poco diffusa la meccanizzazione nei vigneti; in tal senso, la maggior parte dei produttori è consapevole di dover puntare più sulla qualità che sulla riduzione dei costi, secondo un approccio rivolto alla salvaguardia e conservazione dell’ambiente grazie al quale il 90% dei vini W.O. possiede oggi il sigillo ufficiale di sostenibilità.
Il sistema di denominazione d’origine in Sudafrica è stato istituito nel 1973 e fa riferimento allo schema del W.O. (Wine of Origin) che, modificato e integrato poi nel 1993, prevede la suddivisione in Unità Geografiche e Regioni, che contengono al loro interno Distretti i quali, a loro volta, contengono i Wards, ossia le circoscrizioni.
Il W.O. non protegge solamente l’origine delle materie prime, ma anche le cultivar e le annate di produzione, secondo uno schema di disciplinari di produzione che ricalca le DOCG italiane e le AOC francesi, attraverso l’organo di controllo Wine and Spirit Board. Si hanno quindi:
Unità Geografiche
- Nothern Cape
- Western Cape
- Eastern Cape
- Freestate
- Limpopo
- KwaZulu-Natal
Nota: la produzione vitivinicola è quasi esclusivamente concentrata nel Western Cape, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Regioni
- Olifants River
- Klein Karoo
- Coastal Region
- Cape South Coast
- Breede River Valley
Nota: all’interno della regione Coastal Region viene compresa la sotto-regione Cape West Coast, mentre le due regioni Coastal Region e Cape South Coast vengono comprese all’interno della regione globale Cape Coastal (overarching region).
Unità geografiche e regioni comprendono numerosi Distretti, o porzioni di distretti. Ogni distretto è a sua volta suddiviso in Wards (circoscrizioni), ossia aree di produzione vitivinicola legate da caratteristiche pedoclimatiche omogenee e rappresentate da un insieme di aziende vitivinicole vicine o adiacenti tra loro.
All’interno dei Wards vengono identificati gli “Estate Wine”, ossia tenute di una singola proprietà formate da una o più aziende agricole, con una propria cantina di vinificazione.
L’unità più piccola viene infine rappresentata dai “Single Vineyards” – assimilabili in un certo qual modo ai Cru francesi – che non possono essere più grandi di 6 ettari, devono contenere una singola varietà di uva, e devono inoltre rispettare vincoli produttivi e parametri pedoclimatici.
Se la dicitura W.O. Wine of Origin viene indicata in etichetta in associazione alla zona di produzione, è automaticamente certificata la totale provenienza delle uve dalla zona specificata. Inoltre, i vini con menzione di vitigno in etichetta vengono prodotti con almeno il 75% del vitigno indicato (minimo 85% se destinati alla esportazione in Europa).
Dal punto di vista vitivinicolo Costantia è il nome più storico del Sudafrica, reso famoso per i suoi vini dolci prodotti con uve Muscat già dal XVIII secolo.
Oggi Costantia è una circoscrizione (ward) a sud di Città del Capo, nella Coastal Region, che condivide il distretto di Cape Town con le circoscrizioni Durbanville, Hout Bay e Philadelphia (vedere capitolo “Il resto del Sudafrica”).
Comprende circa 450 ettari di vigneto dove si producono vini secchi di stampo più moderno con Sauvignon Blanc in prevalenza, a cui si aggiungono, seppur in misura più contenuta, Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay.
Il clima relativamente fresco permette di ottenere un buon ventaglio aromatico, in particolar modo sui Sauvignon Blanc, che qui si presentano particolarmente erbacei. Risultano interessanti anche alcune produzione di Semillon, oltre ad alcuni vini dolci da dessert prodotti con uve Muscat surmaturate in pianta (Muscat a bacca piccola), realizzati ancora secondo la tradizione vinicola del luogo.
Per molto tempo il distretto di Swartland ha prodotto quasi esclusivamente vini massificati, rimanendo ai margini dell’interesse enologico e turistico del paese. Oggi, pur mantenendo una quota di produzione riservata ai vini commerciali di massa, Swartland è divenuta una delle aree vitivinicole più apprezzate del Sudafrica.
Si estende a nord di Città del Capo, sempre nella Coastal Region, comprendendo le circoscrizioni Malmesbury, Paardeberg, Paardeberg South, Riebeekberg, Riebeeksrivier. Si coltiva prevalentemente Chenin Blanc, oltre a Cabernet e Shiraz (Syrah). Il Cabernet viene utilizzato maggiormente per le produzioni di massa, mentre il vitigno Shiraz ha dato origine a etichette di qualità e prestigio inaspettate fino a poco tempo prima.
Il distretto di Darling, poco a sudovest rispetto a Swartland, per quanto sia un distretto a sé stante possiamo in realtà considerarlo come una “enclave” di Swartland – ambita meta enoturistica grazie anche alla sua vicinanza con Città del Capo – dove si producono ottimi Sauvignon Blanc nella unica circoscrizione Groenekloof.
Il distretto di Stellenbosch si sviluppa a sud rispetto a Swartland, fino alla False Bay, sempre all’interno della Coastal Region. E’ una zona ricca di rilievi montuosi e valli, e questo rende i suoi terreni relativamente eterogenei; si va infatti dai suoli leggeri e sabbiosi dei fondovalle occidentali, più indicati alla coltivazione del Chenin Blanc, a quelli più pesanti dei declivi collinari e montuosi formati da detriti granitici, scisto e arenaria.
Per la sua eterogeneità, il distretto comprende numerose circoscrizioni (wards) istituite al preciso scopo di trovare una identità territoriale alle diverse W.O. del luogo. Le circoscrizioni: Banghoek, Bottelary, Devon Valley, Jonkershoek Valley, Papegaaiberg, Polkadraai Hills, Simonsberg-Stellenbosch sono tutte comprese all’interno di Stellenbosch.
Negli ultimi anni la coltivazione di Chenin Blanc è stata in parte sostituita dal Sauvignon Blanc e da vitigni a bacca rossa, tra cui Cabernet Sauvignon in prevalenza, Shiraz e Merlot, a cui si aggiungono Chardonnay e Pinotage in misura minore. Le migliori uve crescono nelle valli aperte rivolte alla False Bay – quindi agli influssi oceanici – oppure sui declivi collinari ad una certa altitudine, tale da garantire un sufficiente raffrescamento.
Il distretto di Paarl, a nord rispetto Stellenbosch, un tempo produceva grandi quantità di vini liquorosi; oggi produce vini da tavola di buona fattura e alcune eccellenze degne di nota all’interno delle sue tre circoscrizioni: Agter-Paarl, Simonsberg-Paarl, Voor-Paardeberg.
Ottima la qualità media dei vini nel distretto di Franschhoek Valley, leggermente più a est, e nel distretto di Wellington, un po’ più a nord, quest’ultimo con le sue circoscrizioni Blouvlei, Bovlei, Groenberg, Limietberg, Mid-Berg River.
Spostandoci a sudest da Stellenbosch, si entra nella vasta regione Cape South Coast, dove la zona più promettente è attualmente compresa tra i distretti di Elgin, Walker Bay e Overberg. Una zona che fino alla fine del secolo scorso veniva coltivata prevalentemente a meli, ora rappresenta una forte spinta alla produzione vinicola sudafricana in stile francese.
Pinot Noir e Chardonnay, oltre a recenti e sempre più interessanti Sauvignon Blanc, sono le produzioni che ritroviamo nel distretto di Walker Bay e nelle sue circoscrizioni: Bot River, Emel-en-Aarde Ridge, Emel-en-Aarde Valley, Sundays’ Glen, Springfontein Rim, Stanford Foothills, Upper Emel-en-Aarde Valley.
Pinot Noir e rossi in stile bordolese, invece, le produzioni più diffuse nel distretto di Elgin.
Procedendo a sudest, verso la punta meridionale del continente africano, nel distretto di Cape Agulhas e nella sua circoscrizione Elim, Sauvignon Blanc e Shiraz danno origine a produzioni molto interessanti malgrado i venti salmastri e il clima più rigido della zona.
La circoscrizione Durbanville, nei pressi di Città del Capo, produce interessanti vini bianchi, oltre a Cabernet e Merlot di buona fattura.
Sempre nei pressi di Cape Town, buone le prospettive per la circoscrizione di Philadelphia, nel distretto di Tygerberg, così come interessante il distretto di Tulbagh, nella Coastal Region, dove le forti escursioni termiche tra giorno e notte rendono i vini particolarmente ampi e complessi.
Più a nord, nella regione Olifants River, nei distretti Lutzville Valley e Citrusdal vengono prodotti ottimi Chenin Blanc e Colombard.
Poco a sud rispetto al distretto Lutzville, sulla costa atlantica, nella circoscrizione Bamboes Bay si producono invece Sauvignon Blanc di buona qualità.
Nella regione del Klein Karoo, la siccità e le giornate torride tipiche dell’entroterra obbligano alla irrigazione dei vigneti e alla produzione di varietà particolari, tra cui alcuni vitigni di origine portoghese per la produzione di vini fortificati: Tinta Barocca, Touriga Nacional e Souzão, oltre al Muscat; in particolare il distretto di Calitzdorp sta attirando un certo interesse nella produzione dei migliori vini fortificati del Sudafrica, nello stile del Porto.
Nella regione Breede River Valley, ed in particolare nei distretti Worcester e Breedekloof, si produce circa un quarto di tutta l’uva della nazione, per la maggior parte destinata al vino da Brandy oppure a vini bianchi e rossi commerciali di massa, ma di discreta qualità.
Più a est, sempre nella Breede River Valley, spicca il distretto Robertson dove, malgrado il clima torrido continentale, le caratteristiche del terreno e la maggiore vicinanza all’oceano Indiano permettono di produrre interessanti Chardonnay, oltre che vini rossi di buona fattura.
Sono elencati di seguito, in ordine decrescente, i principali vitigni coltivati nel Sudafrica. A fianco di ogni vitigno, sono indicati gli ettari vitati complessivi (dati aggiornati al 2019):
- Chenin Blanc: 17.240 ha
- Colombard: 10.820 ha
- Cabernet Sauvignon: 10.232 ha
- Sauvignon Blanc: 9.533 ha
- Shiraz (Syrah): 9.497 ha
- Pinotage: 6.790 ha
- Chardonnay: 6.660 ha
- Merlot: 5.410 ha
Vengono coltivati numerosi altri vitigni, alcuni dei quali rappresentano solamente una minoranza irrilevante nello scenario ampelografico sudafricano. Per tale motivo sono di seguito elencati, in ordine decrescente, solamente i vitigni che coprono, singolarmente, più di 500 ettari vitati:
Ruby Cabernet, Cinsault, Muscat d’Alexandrie, Pinot Noir, Semillon, Muscat Blanc, Cabernet Franc, Viognier, Petit Verdot, Malbec.
Il Pinotage è un vitigno considerato “autoctono”; in realtà si tratta di un ibrido creato nel 1925 e derivante da un incrocio tra due vitis vinifera europee: Pinot Noir + Cinsaut (o Cinsault), una volta chiamato Hermitage.
Oltre al Pinotage, in Sudafrica esistono altri tre incroci, o ibridi, considerati oramai vitigni “autoctoni”:
- Chenel = Ugni Blanc + Chenin Blanc
- Nouvelle = Semillon + Crouchen Blanc (o Cape Riesling)
- Roobernet = Cabernet Sauvignon + Pontac (o Pontak)
E’ inoltre doveroso aggiungere che, tra le specie di uva coltivate in Sudafrica, seppure molto rari esistono alcuni vitigni di origine italiana: Sangiovese, Barbera, Nebbiolo, Vermentino, Nero d’Avola.
Di seguito sono elencati alcuni tra i più importanti produttori, suddivisi per regione, distretto e circoscrizione:
COASTAL REGION
Cape Town e Costantia
- Eagles’ Nest
- Beau Costantia
- Costantia Glen
- High Costantia
- Groot Costantia
- Klein Cosyantia
- Buitenverwachting
- Costantia Uitsig
- Steenberg
- Cape Point
- Capaia
- Havana Hills
- Diemersdal
- Nitida
- De Grendel
- Durbanville Hills
Swartland e Darling
- Allesverloren
- Mullineux
- Riebeek Cellars
- Kloovenburg
- Meerhof
- Nativo
- Swartland Winery
- Annex Kloof
- Porseleinberg
- Sadie Family
- Lammershoek
- Testalonga
- Sequillo
- Orangerie
- A A Badenhorst
- Babylon’s Peak
- Badenhorst
- Vondeling
- Spice Route
- Scali
- Diemersfontein
- Darling Cellars
- Cloof
- Groote Post
Stellenbosch
- De Meye
- Villiera
- Le Bonheur
- Warwick
- Lievland
- Laibach
- Kanonkop
- Uitkik
- Simonsig
- Slaley
- Muratie
- Delheim
- L’Avenir
- Remhoogte
- Quoin Rock
- Hartenberg
- Kanu
- Haziendal
- Bayerskloof
- Meinert
- Morgenhof
- Rustenberg
- Kaapzicht
- Sterhuis
- Clos Malverne
- Glenelly
- Tokara
- Thelema
- Zorgvljet
- Camberley
- Zevenwacht
- Bergkelder
- Middelvlei
- Neil Ellis
- Delaire
- De Waal
- Jordan
- Overgaauw
- Neethlingshof
- Asara
- Distell
- Lanzerac
- Le Riche
- Saxenburg
- Reyneke
- Mulderbosch
- Bein
- De Toren
- Raats
- Amani
- Spier
- Kleine Zalze
- Blaauwklippen
- Vriesenhof
- Stark-Condé
- Dornier
- Stellenzicht
- Waterford
- Rust En Vedre
- Alto
- Haskell
- Keermont
- Meerlust
- Eikendal
- Grangehurst
- Ernie Els
- De Trafford
- Avontuur
- Longridge
- Uva Mira
- Hidden Valley Wines
- Vergenoegd
- Ken Forrester
- JP Bredell
- Yonder Hill
- Lourensford
- Vergelegen
- Morgenster
- Waterkloof
Paarl
- Rhebokskloof
- Veenwouden
- Boland
- Nederburg
- Rudera
- Landskroon
- KWV
- Seidelberg
- Fairview
- Laborie
- Welgemeend
- Simonsvlei
- Vilafonté
- Anura
- Glen Carlou
- Backsberg
- Rupert & Rothschild
- Vrede En Lust
- Plaisir De Merle
- Boschendal
Franschhoek Valley
- Allée Bleue
- Solms Delta
- Anthonij Rupert
- Lynx
- Topiary
- La Motte
- Môreson
- Grande Provence
- Rickety Bridge
- Dieu Donné
- Chamonix
- Mont Rochelle
- Cabrière
- Franschhoek Vineyards
- Landau Du Val
- Colmant
- Stony Brook
- Boekenhoutskloof
Wellington e Tulbagh
- Ridgeback
- Mont Du Toit
- Twee Jonge Gezellen
- Saronsberg
- Rijk’s
- Fable
OLIFANTS RIVER
- Cederberg
- Tierhoek
- Sir Lambert
- Fryer’s Cover
- Namaqua
CAPE SOUTH COAST
Elgin
- Winter’s Drift
- Oak Valley
- Belfield
- Shannon
- Elgin Vintners
- Hannay
- Catherine Marshall
- Elgin Ridge
- Almenkerk
- Highlands Road
- Spioenkop
- South Hill
- Ross Gower
- Iona
Walker Bay e Overberg
- Luddite
- Beaumont
- Feiteras
- Wildekrans
- Gabriëlskloof
- Barton
- Benguela Cove
- Creation
- Mount Babylon
- Ataraxia
- Domaine Des Dieux
- Alheit Vineyards
- Sumaridge
- Newton Johnson
- La Vierge
- Bouchard Finlayson
- Ashbourne
- Hamilton Russell
- Hermanuspietersfontein
- Southern Right
- Raka
- Crystallum
- Springfontein
Cape Agulhas e Elim
- The Berrio
- Black Oystercatcher
- Strandveld
- Jean Daneel*
* A nord del distretto, nei pressi di Napier.
BREEDE RIVER VALLEY
Breedekloof, Worcester e Robertson
- Mountain Oaks
- Graham Beck
- Springfield
- Zandviliet
- De Wetshof
KLEIN KAROO
Calitzdorp
- Axe Hill
- Boplaas
- De Krans
- Durbanville W.O. Pinotage 2018
DIEMERSDAL ESTATE WINE
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- Alcuni dati statistici e informazioni tecniche, derivano dal sito ufficiale Wines of South Africa con aggiornamento al 2019.